La questione dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi

di Alessandro Rossi.

È giusto chiarire subito, cosa che in molti hanno già fatto, che i funerali di Stato per Berlusconi non sono una forzatura perché spettano di diritto agli ex Presidenti della Repubblica e Presidenti del Consiglio, nonché a coloro che , per Alti meriti speciali a cui il Presidente del consiglio dei ministri decide di concedere l'onore.  un gradino sotto i funerali di Stato, stanno i funerali solenni, che però non sono oggetto di questo post.



Ricordiamoci che alle vittime del terremoto nelle marche, per questo motivo, furono concessi solo funerali solenni, nonostante le polemiche diffuse in tutto il Paese,

Altro argomento invece è il lutto nazionale che può essere proclamato o meno  indifferentemente dallo status del defunto. Questo, ad esempio, non fu proclamato su sua indicazione precedente, per la morte di Sandro Pertini. In questo caso, visto appunto il trascorso e la storia personale lo ritengo fuori luogo.

In questi giorni abbiamo assistito sui social network ad accese discussioni tra chi giudicava  inammissibili i funerali di Stato, per le ben note vicende giudiziarie del Cavaliere e ne vedono una sorta di " riabilitazione politica e chi invece li giudica il giusto tributo alla personalità politica e storica del panorama nazionale ed internazionale. 



Personalmente ritengo i funerali di stato legittimi ma imbarazzanti in quanto le condanne ricevute ed i dubbi rapporti intrattenuti  con alcuni  leader non certo paladini di democrazia e libertà, rapporti comunque condivisi  con altri politici italiani di ben altri schieramenti politici che non rendono onore né a lui né al Paese. 

Sui funerali di Stato penso che sia più che  un tentativo di riabilitazione, una sorta di marchetta, portata avanti dalla attuale maggioranza governativa per cercare di raccogliere ciò che rimarrà di Forza Italia destinata, a mio parere, alla disgregazione dopo la morte del suo padre fondatore, evento che potrà creare lo spazio per l'aggregazione meno patriarcale, tra i liberali di destra. 

È il momento infatti che i partiti, i movimenti e le associazioni politiche liberali di destra comincino a parlarsi  seriamente e confrontarsi sulle idee e sui programmi per trovare un punto di incontro.

Può sembrare un discorso da sciacalli ma il paese non può attendere, tanto meno in questa fase così delicata ed importante non solo per la sua crescita ma per la sua tenuta economica.

Per il resto, il re è morto, viva il re.

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