Gli aspetti belli della scuola che spesso non conosciamo.
di Alessandro Rossi.
siamo nel periodo della maturità e vorrei segnalare un paio di episodi che sicuramente aumentano la stima verso la scuola pubblica italiana.
sono episodi collegati agli esami di stato che sono in svolgimento in questo periodo.
Il primo è avvenuto all’Istituto di Istruzione Superiore ‘San Benedetto’ di Cassino dove una studentessa si è presentata in aula portando in braccio la figlia di appena due mesi. La ragazza è diventata mamma lo scorso mese di Aprile e si è presentata in aula per svolgere il tema di Italiano portando in aula la carrozzina e quanto necessario per una bambina così piccola. Tutto il personale scolastico, a partire dalla dirigente, insieme alle docenti ed assistenti si è adoperato in una sorta di baby sitteraggio che ha fatto si che la piccola non fosse persa di vista un solo attimo in modo che ladre potesse svolgere il tema in tutta tranquillità. Da segnalare che la bambina ha dormito praticamente per tutto il tempo.
il secondo episodio riguarda invece una studentessa maturanda neomamma di 20 anni. La sua comunità scolastica ha fatto di tutto per permetterle di continuare gli studi, allestendo una vera e propria una nursery a scuola.
“Professore, non ce la faccio, lascio la scuola”, questo quanto aveva detto la ragazza poco dopo la nascita di suo figlio.”Cosa fai lì a casa? Non mollare, ti aspettiamo, non esiste proprio che lasci”, questa la risposta del dirigente scolastico del liceo di Ravenna, frequentato dalla ragazza che si è subito attivato.
Il preside ha così allestito una vera e propria nursery, permettendo così alla neomamma di stare in aula con accanto il passeggino con il figlio. Il bambino, che ora ha otto mesi, è stato accolto con gioia da tutta la scuola, a partire dalle compagne di classe che lo coccolano e lo portano fuori dall’aula quando la ragazza deve essere interrogata. “il bambino è ormai è la mascotte della scuola.
Molti compagni si fermano a parlare con la ragazza che ha detto che quando ha scoperto di aspettare un bambino ha parlato con la sua coordinatrice, la professoressa di Mosaico che l'ha aiutata a dirlo perché, a parte le sue amiche strette con le quali si era subito confidata ragazza non ce la faceva a dirlo agli altri compagni.
Così un giorno la coordinatrice ha rotto gli indugi dicendo in aula: ‘Sofia vi deve dire una cosa. così la studentessa che all'epoca era già al quarto mese, è andata andata alla cattedra ed ha svelato il suo stato al resto della classe: ‘Ragazzi sono cambiata perché sono incinta’ e così è subito è scattata la catena di solidarietà.
Commenti
Posta un commento