Di nuovo sul Servizio Sanitario Nazionale. La fuga dei medici e degli operatori Sanitari
di Alessandro Rossi
Alcuni giorni fa ho pubblicato una riflessione sulle liste di attesa per accedere alle prestazioni che il nostro SSN dovrebbe fornire gratuitamente a tutti noi, cittadini italiani o semplici residenti sul territorio nazionale.
Oggi a Quante storie, interessante trasmissione di approfondimento condotta da Giorgio Zanchini, giornalista che apprezzo molto
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Giorgio Zanchini |
e in onda su Rai3 alle 12,45 alla ha partecipato Massimo Cirri che ha presentato il suo libro, scritto con Chiara D'Ambros "Quello che serve. Un racconto tra malattia, cura e Servizio Sanitario Nazionale", dove parla della sua esperienza personale con il Sistema sanitario in occasione della sua malattia, che ha affrontato recentemente.
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Massimo Cirri |
Ne viene fuori un quadro tutto sommato positivo, dove vengono evidenziate le luci, ovvero la gratuità di accesso alle cure rispetto ai sistemi di altri paesi, tipo USA, e ombre, come l'inadeguato trattamento economico degli addetti in funzione del lavoro svolto,che li porta a scegliere percorsi alternativi, limitandosi però , secondo me ad una analisi quantitativa e non qualitativa. Sono d'accordo che moltissimi medici ed infermieri meriterebbero un trattamento economico migliore ma questo andrebbe valutato su base meritocratica analizzando la qualità del lavoro svolto, stando molo attenti a dividere, come già detto in precedenza, l'attività svolta per il SSN e quella in Intramoenia.
Il valutare e valorizzare il lavoro su base quantitativa e non qualitativa è un vizio molto diffuso in Italia, ma se non si comincia a prendere in seria considerazione il merito e si continua a premiare l'amico o l'amico dell'amico foraggiando quel sistema clientelare che ha rallentato in molti casi la crescita di molti settori e di molte eccellenze nel campo della ricerca e della medicina.
C'è da augurarsi che il sistema cambi, ma sta a tutti noi far si che ciò accada in modo da difendere e migliorare un Sistema Sanitario che è tra i più avanzati in Europa ma che in questi ultimi anni sta soffrendo parecchio a causa di gestioni discutibili, che in molte regioni lo hanno portato a livelli di arretratezza allucinanti, e tagli ai fondi da parte dei vari governi, progressisti o meno, che si sono succeduti alla guida del paese negli ultimi periodi.
La meritocrazia è quindi fondamentale per la crescita del Paese, anche nella Sanità, per il nostro futuro e quello delle future generazioni.
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