Lo strano caso del Senatore Cottarelli
Si, bisogna riconoscerlo, oggi come oggi è molto strano che un Senatore si dimetta e lasci più o meno contemporanemente la carica elettivaistituzionale e quella nominale di partito. Laprima comport la runcia a tutti gli oner, ma soprattutto onori che il nostro ordinamento riserva a questa funzione.
Questo perché l'Università cattolica gli ha "chiesto di dirigere un programma per l'educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori".
"Questa cosa - ha aggiunto - purtroppo non è compatibile con l'il mandato di Senatore e ho deciso di rinunciarea questa posizione: mi dimetterò nella prossima settimana. Contestualmente lascerò anche il PD, nelle cui fila ero stato eletto come indipendente lo scorso 25 settembre,"perché è giusto che quel seggio torni al PD, altro episodionon comune nella politica moderna, dove cambiare partito è diventato cosa comune , come cambiare le mutande. (mi auguro che almeno che questa ultima pratica sia eseguita con costante frequenza.
Le ragioni di questa svolta non sono state apertamente dichiarate dal Prof. Cottarelli (si, rimane docente universitario), ma sono intuibili,e sono le posizioni chiaramente diverse da quelle della nuova segretaria del PD al punto di renderle incompatibili, parliamo di Jobs Act al freno al Superbonus, dai termovalorizzatori, all'utero in affitto al nucleare.
Cioè da posizioni liberaldemocratiche di Cottarelli a quelle di una sinistra radicale di Elly Schlein. questo potrebbe aprire nuovi orizzonti al Terzo Polo, avendo finalmente la possibilità di inserire nelle sue fila una figura politica di spessore, sicuramente più equilibrata e coerente di Calenda, operazione già provata senza successo prima ddelle ultime elezioni poliche e adesso prematura.
Come finirà? Presto per dirlo,è una partita che in pratica deve ancora cominciare ma che si preannuncia molto interessante perché l'unica in grado effettivamente di raggruppare la galassia dei partiti liberali, popolari e repubblicani,che sopravvivono oggi in Italia. Tra questi anche ciò che è rimasto di Buona Destra ma anche ciò che alcuni volenterosi stanno cercando di creare con tanta passione con Italia Liberale e Popolare.
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