il problema dei trasporti sanitari ordinari in Toscana
di Alessandro Rossi
C’è un problema che sta diventando sempre più grave all'interno della sanità pubblica in Toscana ma che è sottovalutato. Si tratta dei trasporti sanitari ordinari effettuati con mezzi attrezzati, cioè quel sistema che dovrebbe assicurare il trasferimento di quei pazienti che per qualsiasi ragione non sono deambulanti, e che quindi necessitano di adeguati mezzi di trasporto, sia dal proprio domicilio che dalle e verso altre strutture sanitarie, per l’effettuazione di esami o analisi, visite specialistiche o terapie.
Questo servizio è effettuato dalle associazioni di volontariato che ormai sono oggetto di tagli sempre più accentuati con conseguente riduzione del personale dedicato e quindi di qualità di prestazione.
Diventa superfluo aggiungere che a farne le spese è l’utente che molto spesso è costretto a rinunciare o quanto meno posticipare la prestazione, che potrebbe anche essere vitale se questa prestazione, magari prenotata mesi prima sottostando ad una interminabile lista di attesa, fosse un esame il cui ritardo potrebbe comportare dei seri rischi per la vita del paziente.
Ciò che stupisce è che nessuno di tutti coloro che si dichiarano di essere a conoscenza del problema, ovvero chi gestisce la sanità pubblica in Regione si adopera per risolverlo. Ovviamente il riferimento non è verso le associazioni di volontariato che, tra mille difficoltà, cercano di garantire un servizio decente all’utente, ma verso quella cattiva politica attenta solo ai propri interessi, come dimostrato in questi anni dal PD ed i suoi alleati.
Ogni giorno, infatti, si registra un numero sempre crescente di disservizi, difficoltà nel reperimento di mezzi per il trasporto di pazienti in condizioni particolari, privandoli di atto di uno dei diritti principali garantiti dalla Costituzione I responsabili di questo problema hanno nome e cognome ed è auspicabile che alle prossime elezioni regionali i cittadini toscani lo ricordino.
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