A muso duro.

 Dopo alcuni mesi di assenza durante i quali ho necessariamente dovuto dedicare le mie energie ed il mio tempo ad affrontare un problema molto delicato, tento di riprendere la pubblicazione delle mie riflessioni all'ombra del leccio con una frequenza più regolare, almeno spero.

Dedico perciò questo primo post dopo un lungo periodo di silenzio a spiegare brevemente il perché dell'assenza, perfettamente conscio che la mia mancanza non sia stata poi così sentita, dato che " All'ombra del Leccio è solo un blog dove in modo molto semplice riporto pensieri o riflessioni personali su argomenti di varia natura, riguardanti avvenimenti o fatti relativi al mondo che mi circonda, cosa che ai più può disinteressare o risultare del tutto noiosa, ci mancherebbe altro. Non sono un influencer, né uno scrittore e nemmeno ambisco a diventarlo a cinquantasei anni, anche perché mi mancano le basi per poterlo fare come andrebbe fatto, quindi perdonate l'esposizione semplice e poco elaborata, priva di citazioni o riferimenti filosofici dei quali non ho ahimè conoscenza, perdonate quindi la mia ignoranza. 

Venendo quindi al tema specifico di questo post, sono stati e sono ancora per me giorni difficili, condizionati pesantemente da problemi di salute che hanno comportato prima di tutto un significativo cambiamento dello stile di vita a causa delle conseguenze della malattia con la quale me la sto vedendo  ormai da tempo, accompagnate dalle difficoltà cliniche e di cura che si sono susseguite  in questo nuovo round, alcune delle quali inaspettate, almeno da me.

È un percorso con molti ostacoli che non è terminato e che sto affrontando con la maggiore serenità possibile, cercando ogni giorno di metabolizzare ogni singolo cambiamento che, volendo o no, dovrò apportare, o meglio "subire" , al mio modo di affrontare la vita quotidiana, evitando, per quanto riesca farlo, di pensare troppo alle possibili evoluzioni negative della situazione che possono purtroppo esserci. 

Caratterialmente mi ritengo fortunato perché di indole sono uno che non si arrende facilmente, sono testardo ed ostinato. Nella vita ho sempre lottato, affrontato tempeste, preso batoste che mi hanno piegato ma dalle quali, in un modo o in un altro mi sono sempre rialzato tornando a camminare guardando sempre avanti e  facendo tesoro del vissuto. 


 Foto: Alessandro Rossi

Perciò a distanza di tre anni dalla prima esperienza sono di nuovo qui a vedermela con il mio nemico, che affronto di petto, consapevole che il colpo che mi ha inferto è stato molto più forte e che i segni lasciati sono molto più evidenti, più condizionanti e limitanti, ma tanto è e non ci posso fare niente se non adeguarmi e reagire.

Non è stato e non è semplice accettare questo cambiamento, sarei ipocrita a dirlo. Come lo sarei dicendo che non ho mai avuto momenti difficili emotivamente in cui lo sconforto ha preso il sopravvento, momenti in cui ho ho pianto e lo dico senza vergognarmi, momenti in cui la presenza di mia moglie è stata fondamentale per il sostegno che mi ha e mi sta dando. Sarebbe stato molto difficile affrontarli da solo.

Posso dire senza alcun dubbio che senza di lei non so come sarebbe andata finora e non ci sarà mai un modo per ringraziarla come merita.

Nonostante quindi stia attraversando un periodo di profonda incertezza sono ancora, se non di più, convinto che le difficoltà della vita debbano essere sempre affrontate con determinazione, facendosi aiutare sempre, io l'ho fatto con il supporto psicologico, e senza lasciarsi prendere dallo sgomento, ma razionalizzando, nonostante i momenti di difficoltà emotiva e continuando a vivere la vita nel modo migliore possibile . Non è facile ma penso che sia l'unico modo per non farsi travolgere dalle avversità, reagendo ed affrontare gli eventi con determinazione e a muso duro.

"Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro."

Pierangelo Bertoli - A muso duro 

A presto, 

Alessandro

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