L'angoscia negli occhi.

Conosco Eugenia da circa 8 anni da quando è venuta per assistere mia suocera durante la sua malattia ed è rimasta poi ad aiutare mio suocero nella gestione della sua casa. 

Ormai la consideriamo una di famiglia e come tale le siamo molto affezionati. Eugenia è moldava ed è in Italia da molti anni, prima che arrivasse da noi. In Italia ha una figlia con suo marito ed il nipote mentre in Moldova c'è il resto della famiglia con un altro figlio, la moglie e due nipoti.

Con l'aggravarsi delle tensioni che hanno portato poi all'invasione russa dell'Ucraina ho visto crescere in lei la preoccupazione per la situazione. Era evidente, lo sguardo sempre più angosciato nel seguire le notizie sull'avanzata delle truppe russe ed i bombardamenti di cui erano oggetto le città ucraine che ogni giorno, incessantemente, la televisione ci propina in una quasi perversa forma di tortura, ma che che a pensarci bene ci mettono solamente di fronte ad una realtà che non vorremmo vedere e per questo non sono d'accordo con coloro che dicono che se ne dovrebbe parlare di meno perché contribuisce a creare tensioni, che non si dovrebbe interferire perché in fondo noi dipendiamo dalla Russia per il gas ed il petrolio. 

Farlo sarebbe un egoistico voltarsi dall'altra parte come è stato finora ed i risultati si sono visti.

Bombardamento russo - Fonte: Internet

Con il passare dei giorni quello sguardo angosciato si è trasformato in terrore non appena la TV ha cominciato ha parlare della possibilità dell'estensione dell'attacco anche alla Moldova, per la vicenda della Transnistria. Con discrezione ho  osservato le sue telefonate con i suoi cari, non capivo e non capisco il moldavo ma la preoccupazione traspariva e traspare sempre in modo netto, ogni volta, dando uno schiaffo alla mia coscienza.

Il terrore per la sicurezza della sua famiglia, che seppure la situazione è tutt'ora tranquilla anche se è stato proclamato lo stato di emergenza e lo spazio aereo è stato chiuso, è alto. Comunque tutti si stanno preparando al peggio perché "la ci sono tanti che parlano russo" anche al di fuori della Transnistria. 

Forse non sarà ora, non sarà tra poco ma ora sanno che prima o poi, se non viene fermato, Putin aggredirà anche la Moldova.

Dall'inizio della guerra mi domando cosa farei io se ciò che sta accadendo in Ucraina accadesse anche qui da noi ma non riesco ad immaginare bene la realtà, però adesso sto cominciando a capire come ci si possa sentire quando si realizza che esiste un pericolo molto grande che non sai come affrontare nonostante tu realizzi che puoi perdere tutto quello che hai raccolto in una vita di sacrifici. 

Asilo colpito da un razzo - Fonte: Associated Press

Ce l'ho davanti agli occhi ogni giorno, lo vedo quello sgomento, la sento quella paura. Non riesco a descrivere la sensazione che si prova, ma mi suscita una enorme empatia verso quelle persone. 

E' così in tutte le guerre che si combattono in tutto il mondo, qualcuno dirà con distacco come se si trattasse di parlare di uno di quei film catastrofici che piacciono tanto a molti. E' vero, ma questa volta io una parte di quelle  sensazioni e di quelle paure la percepisco nitidamente perché indirettamente è qui vicino a me, ogni giorno. Le altre guerre, che comunque ho sempre seguito, sono lontane dalla mia realtà, non ne fanno parte. Solo le guerre nella Ex Jugoslavia mi suscitavano molta preoccupazione ma non come questa.

Lo so che le ragioni, se si possono chiamare così, del conflitto che ha portato a questa guerra sono complesse e non possono essere liquidate con la pazzia di un dittatore o il giusto diritto all'autodeterminazione di alcuni popoli oppure l'atteggiamento guerrafondaio di altri, che tra l'altro non sono parte attiva finora nelle attività militari.  Le cause sono infatti ben più articolate e non ho le cognizioni e le capacità di stabilirle anche se una mia idea me la sono fatta.

Quello che ho capito è che il continente che conosco, quello fatto di una pace duratura corre seriamente il rischio di non esistere più e bisogna impedire che ciò accada. E se non accadrà non sarà certo più quello di  prima.

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