Il peso della (dis)informazione in questi ultimi due anni

L'oggetto della riflessione all'ombra del leccio di oggi nasce da una domanda che penso in molti si siano fatti in questi ultimi anni: 

"Viviamo nella società dell'informazione o della disinformazione?"

Domanda alla quale tutti per una ragione o un'altra siamo pronti a rispondere Disinformazione. 

Certamente non è un argomento di grande novità, basti pensare che già nel 1941 con il film Quarto potere di Orson Wells, veniva trattato il tema delle manipolazioni delle opinioni attraverso gli organi di informazione e, siamo sinceri, non è che sia migliorato molto.

Quello che è cambiato oggi, sono i mezzi utilizzati. Non ci sono più solo i giornali, la radio e la TV, dove giornalisti talvolta non proprio limpidi si adoperano per montare una narrazione nell'interesse di qualcuno. 


Un sistema semplice, basato sulla ripetizione continua di frasi che finiscono per essere assimilate come verità da chi le ascolta. Quante volte mi sono sentito dire "Ma c'è scritto sul giornale" oppure "L'ha detto la televisione!", con tanto di sguardo misto tra stupore e commiserazione quando ho cercato di far capire che non si può prendere per oro colato ciò che si legge o si sente dire.

Questo perché alla fine siamo tutti dei consumatori di pubblicità politica e non ed in questi anni i social network hanno assunto un ruolo sempre maggiore, fino a che molti li scambiano come vere fonti di informazioni credibili perché secondo loro sono spesso persone comuni che si prodigano a sciorinare verità che "i potenti ci tengono nascoste"

In fondo perché dovrei dubitare di Silvana Bella, di professione parrucchiera che ha i miei stessi interessi nel gruppo degli amici dei gattini pelosetti e che rivela  che una sua cliente, moglie di un noto infettivologo, le ha confessato durante una messa in piega che il marito è certo che i vaccini sono in realtà usati per prendere il controllo delle nostre menti?

In questi anni quanti ne abbiamo visti di deliri del genere  ai quali molti Gennaro Lo Cascio o Arturo Diamante hanno dato credito avvalorandoli? Io ne ho perso il conto. 

Ormai è ampiamente dimostrato ed anche organizzazioni quali Amnesty International lo hanno più volte denunciato, ci sono organizzazioni che creano migliaia di profili falsi che vanno a diffondere e sostenere informazioni manipolate. 

Lo scopo? Destabilizzare, creare tensioni sociali, orientare politicamente le persone. In questo ultimo caso i profili falsi sono usati per dare supporto al leader politico, su temi specifici, in Italia il fenomeno è stato molto forte sul tema dell'immigrazione e dell'accoglienza dei rifugiati.

Alcuni analisti reputano che molte di queste organizzazioni siano legate al regime russo e, visto che improvvisamente si è notata una virata dall'attacco alle campagne di vaccinazioni all'appoggio dell'aggressione russa in Ucraina, personalmente non riterrei questa ipotesi del tutto infondata.

Ma la disinformazione non è solo la manipolazione delle informazione ma anche la cattiva veicolazione delle stesse che spesso genera confusione. 

Per rimanere nel periodo della pandemia infatti la comunicazione ufficiale è stata spesso nebulosa, spesso contraddittoria, aiutando ad alimentare quella che è stata definita "Disinfodemia" diffusa dai fabbricatori di fake news e che spesso è stata letale come lo stesso Covid, basti pensare a quei casi di persone, spesso interi nuclei familiari, che  si sono ammalate in modo grave perché non si sono vaccinate temendo per la sicurezza dei vaccini.

L'informazione quindi è un arma potente e chi cerca di condizionarci lo sa e se ne approfitta e bisogna imparare a valutarla, anche quando viene da fonti che si possano ritenere affidabili e cercare di ponderarla magari facendo qualche verifica in più, perché "In medio stat virtus".

Quindi sta prima di tutto a noi cercare di proteggerci e bloccare qualsiasi tipo di condizionamento, sviluppando uno spirito critico troppo spesso succube del desiderio di voler vedere avvolarati i nostri dubbi e le nostre convinzioni che possono essere figlie di situazioni particolari che non ci consentono di valutare lucidamente alcuni avvenimenti.  

Ad esempio può succedere di perdere una persona cara inaspettatamente ed è umanamente comprensibile cercarne un responsabile e finire nel vortice di chi, per interessi personali,  ritiene i sanitari una associazione a delinquere che agisce solo per interesse delle case farmaceutiche.    

Poter analizzare le informazioni lucidamente aiuta a non farsi condizionare anche nei momenti più difficili, io ci provo perché fidarsi è bene ma non farlo è meglio e la domanda finale è ci riuscirò sempre? 

Spero di si, e voi che ne pensate?


Commenti

Post popolari in questo blog

Che cosa è "L'ombra del Leccio"

il tempo.

Se fosse tuo figlio